lunedì 11 ottobre 2010

Lasciare spazio al dolore


Questa mattina, appena prima di iniziare un corso, ho saputo alla solita macchinetta del caffè, che una collega, ammalata da tre anni era morta ieri sera. Quando tutti sono arrivati in aula abbiamo cercato di capire cosa fosse meglio fare in quel momento. Continuare il corso o lasciare spazio al dolore? Tutti abbiamo sentito che era meglio la seconda ipotesi, anche se era lunedì mattina in un'industriosa azienda milanese tutti si meritavano il tempo per piangere la loro collega. Nei dieci minuti passati insieme a loro mi è venuta in mente una lettera inviata a Repubblica (riportata in 'Amore limpido' di Giorgio Piccinino) che mi aveva molto toccata e che ho voluto condividere. La pubblico anche qui.


Caro Augias

Ho saputo pochi mesi fa di avere più o meno sei mesi di vita. Leggo i giornali, compresa la sua rubrica, e i problemi mi sembrano quasi sempre così banali e che si perda tanto tempo mentre io non ne ho più. Sei mesi per salutare tutto, gli amici, l’azzurro del cielo, il mare che ho amato, il mondo che mi gira intorno in un vortice; per riordinare ricordi ed affetti, dargli un senso, capire per quale motivo ho vissuto; per guardare negli occhi chi ami e spiegargli che stai andando via e che non potrai più accarezzarlo, raccontargli i tuoi sogni, scrivergli una poesia, fare l’amore con lui, per abituarti al buio preludio del nulla.
Perché perdiamo tempo a nasconderci e ad accapigliarci per delle cazzate, a vivere come se fossimo eterni? Per me ogni azione ha un significato, questa lettera, il caos per strada, il pranzo, una carezza, vorrei rubare ogni istante per non restare solo quando la morte mi guarderà negli occhi.

Siamo esseri incapaci di amare finchè la realtà non ci porta a capire che tutto fugge e che a volte dovremo dargli un senso per ricordarci di aver veramente vissuto. Perdoni il mio sfogo ma vorrei che leggendo questa mia lettera ci si ricordasse per cinque minuti che nella vita è importante amare e dare affetto perché solo questo resta davvero quando te ne vai. Anch’io vorrei aver solo amato, per andarmene su un raggio di sole in un giorno qualsiasi senza voltarmi indietro. Avrà il coraggio di pubblicare questa lettera?



Risponde Augias:



Il coraggio non è nel pubblicare la lettera. Il coraggio è rispondere a una lettera come questa. Infatti non lo farò. Non io, che potrei dire?

Una sola cosa forse: la consapevolezza della morte è ciò che ci fa, unici tra gli esseri viventi, creature morali. Ma richiamare questa vecchia certezza serve a poco nel nostro caso. Trascrivo invece qualche riga da un’altra lettera. Anche se è stata scritta quasi duemila anni fa conserva intatto ogni valore.

Vi si legge: “Moriamo ogni giorno, ogni giorno ci viene tolta una parte della vita e quando ancora stiamo crescendo la vita diminuisce. Abbiamo perduto l’infanzia, poi la fanciullezza, poi la giovinezza. Tutto il tempo trascorso fino a ieri è perduto;anche la giornata che stiamo vivendo la dividiamo con la morte. Non è l’ultima goccia che svuota la clessidra ma tutta quella che è passata prima; allo stesso modo l’ultima ora nella quale cessiamo di vivere non è la sola che provoca la morte, ma è la sola che le da compimento; vi giungiamo ognuno nel momento dato, ma da lungo tempo vi eravamo avviati”.

Sono (molti le avranno riconosciute) alcune righe da una delle più intense, e più più lunghe, Lettere scritte da Seneca (Lett.24;20) al sua amico Lucilio prima di morire. Come spesso succede scrivendo, il dialogo a distanza di una corrispondenza, il flusso dei pensieri, tendono a trasformarsi in soliloquio, in occasione di autocoscienza. Tanto più in un uomo che stava per toccare i settant’anni, che aveva vissuto l’ebbrezza e le bassezze del potere e che nella saggezza finalmente raggiunta oltre che proclamata, poteva scrivere: “Disponiamo il nostro animo come se fossimo giunti al momento estremo. Non rimandiamo nulla; ogni giorno chiudiamo i conti con la vita” (Lett. 101;7).

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1 commento:

Luigi Mengato ha detto...

Vorrei ricordare a tutti Randy Paush: http://www.youtube.com/watch?v=snCe5wefJcI