domenica 20 giugno 2010

Interculturalità

Ho chiesto ad Ingrid, (coach, responsabile di www.coachpeople.it ) di fare una breve intervista per un corso che stavo preparando sull'interculturalità.
Mi interessava sapere come una professionista (ma anche una donna) tedesca vivesse l'impatto con la cultura del lavoro in Italia, che cosa era stato per lei difficile, strano o divertente.
E così ho scoperto che non per tutti Fantozzi fa ridere e che la sua comicità ha poca presa sui tedeschi. Provate a dare un'occhiata, al di là dei clichè Ingrid sottolinea delle apparenti piccole differenze che ci fanno capire meglio non solo come sono i tedeschi ma anche come siamo noi.

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venerdì 4 giugno 2010

Le arti marziali e la formazione


Workshop di Luciana Zanon al Convegno Nazionale AIF sulla Formazione Esperienziale
Riva del Garda 31 aprile - 1 marzo 2010

Ormai sono moltissimi i dati che dimostrano che lo stato di coscienza e il pensiero possono cambiare parametri quali la glicemia, le endorfine, il numero dei recettori presenti nei linfociti.
Il nostro stato mentale cambia il modo in cui la pianta del piede aderisce al suolo e, viceversa, una certa postura fisica influisce sullo stato di coscienza.
Imparare a respirare, avere una maggior consapevolezza del proprio corpo, dei propri stati mentali e di quelli del proprio interlocutore permette di gestire meglio situazioni di tensione e di difficoltà che si incontrano normalmente nella vita lavorativa.

Vedere il piccolo significa essere illuminati.
(Tao,52)



Il Qigong: Qi (o Chi) è l'energia sottile presente nell'universo, l'energia vitale che pervade ogni cosa, noi compresi, e fluisce attraverso il nostro corpo. Il termine cinese (che troviamo anche in "Tai Chi") equivale al giapponese "Ki" o al sanscrito "prana". Gong significa letteralmente tempo e lavoro: in questo caso è riferito a una forma di esercizio e disciplina. Praticare Qigong significa risvegliare e coltivare il Qi (che spesso, per diversi motivi, è bloccato e non scorre liberamente), migliorare la propria salute fisica e mentale, prevenire e sconfiggere la malattia, far emergere potenziali nascosti, creatività e capacità intellettuali superiori.

Il Tai-chi chuan è un’arte marziale e in quanto tale ha come obiettivo lo sviluppo interiore del guerriero, lo sviluppo dell’attenzione per l’avversario, per la gravità, per l’aria.

“Il Tai-chi chuan è un’arte cinese che ci rimanda a migliaia di anni fa. I suoi movimenti sono aggraziati, il tempo di esecuzione è lento e i suoi benefici numerosi. E’ l’unica forma di esercizio fisico in cui non si deve impegnare forza muscolare nel movimento. I miglioramenti dipendono dalla consapevolezza interiore e non dalla forza esteriore. Dietro ad ogni movimento di Tai-chi si trova la filosofia dello Yin e dello Yang. “

Nella filosofia taoista Yin e Yang rappresentano i due principi complementari che governano ogni processo la cui armonia dipende dall’equilibrio dinamico in cui essi si trovano

“In Occidente l’esercizio fisico accentua lo sviluppo della muscolatura, mentre il Tai-chi chuan sviluppa sia corpo che mente. Esso ha alla base una filosofia che non solo mira a favorire la salute, ma che può essere applicata alla vita di tutti i giorni” .

Le qualità che Chi Gong e Tai-Chi chuan sviluppano sono:

STABILITA’ – FLESSIBILITA’
AUTOCONTROLLO – ESPRESSIONE DI SE'
ASCOLTO DI SE’ – ASCOLTO DELL’ALTRO
CONCENTRAZIONE – AZIONE
MANTENERE IL PROPRIO CENTRO – CAMBIARE RAPIDAMENTE
CALMA - MOVIMENTO


I collegamenti con il mondo professionale sono diversi:

• ascolto di sé e del proprio corpo, individuazione dell’energia interiore o di possibili blocchi e tensioni, riconoscimente delle proprie emozioni e dei propri pensieri
• concentrazione anche in un ambiente disturbato, focalizzarsi sull’obiettivo mantenendosi vigili anche alle altre variabili, gestire la complessità
• cambiamento, consapevolezza della necessità del cambiamento, riconoscere il flusso energetico che scorre in noi e contemporaneamente nell’universo; flessibilità continua, continuando a mantenere il proprio centro
• ascolto: percepire l’altro, percepire l’ambiente, affinare la propria sensibilità, osservare negli altri forza e debolezza;
• attenzione e ricettività : sviluppare attenzione anche ai segnali deboli;
• flessibilità: non opporsi al nemico ma usare la sua forza, flettersi davanti agli ostacoli per poi superarli, aggirare le difficoltà, gestire conflitti e aggressività;
• qualità: ricercare sempre il miglioramento, responsabilizzazione personale, controllo di sé;
• uso del respiro : uso della voce, parlare in pubblico, autocontrollo, gestire lo stress


POSSIBILITA’ FORMATIVE

Le arti marziali possono essere utilizzate in abbinamento anche con le classiche attività formative dove l’approccio è anche cognitivo. A seconda delle esigenze si potranno quindi progettare sessioni più esperienziali alternate ad altre di tipo cognitivo.

Le aree di applicazione possono essere:

• Conoscere e gestire lo stress;
• Gestire i reclami;
• Gestire l’aggressività (propria ed altrui)
• Tecniche di vendita personalizzata;
• Negoziazione;
• Ascolto ed empatia;
• Tecniche di gestione dei collaboratori;
• Gestione del cambiamento;
• Ascolto di se stessi e sviluppo dell’autoconsapevolezza
• Parlare in pubblico.

A CHI SERVE

A tutti coloro che rivestendo posizioni di responsabilità vogliono:
• migliorare la propria concentrazione e attenzione
• controllare l’impazienza e l’impulsività
• aumentare la capacità di ascolto di sé e degli altri
• sviluppare un maggior equilibrio.

Ma anche ad operatori sottoposti a stress particolari e a situazioni difficili.
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