giovedì 2 agosto 2007

Ma come…un libro per imparare a pisolare?

“Ma come…un libro per imparare a pisolare?” mi avrebbe detto mio nonno con aria incredula, “davvero hanno scritto un libro per imparare come fare un pisolo? Non basta mettersi giù quando uno sente l’abbiocco arrivare?”. Scuotendo la testa avrebbe sicuramente pensato, - che assurdità, questi devono essere davvero un po’ tocchi…-.
Eppure è così, è uscito questo bel libricino di Frédéric Ploton, “Manuale di siestologia”,ed. Castelvecchi, che aiuta gli aspiranti siestatori a perfezionarsi in quest’arte che sembra essere andata dimenticata. O meglio che non è stata dimenticata per niente ma che nell’epoca dell’illusione efficientista viene considerata una perdita di tempo, un’attività da pigroni, totalmente in disaccordo con lo spirito del lavoro e della produttività.
Eppure quanti di noi non hanno mai avuto la tentazione, assecondata dai più coraggiosi, di chiudere gli occhi e appisolarsi per un attimo, durante una riunione tediosa. Quanti durante un’improvvido appuntamento fissato proprio alle due del pomeriggio, hanno dovuto fare sforzi disumani per non sbadigliare in faccia al proprio cliente?
Ammettiamolo dunque, il pisolo è un bisogno fondamentale, ma per legittimare questa esigenza abbiamo bisogno di Ploton che, dati alla mano, ce ne dimostri la scientificità.
È come se, per non sentirci in colpa, dovessimo per forza trovare qualche bella teoria alla moda che ci permetta di farlo.
Ad esempio nei corsi di chi quong che spesso frequento, c’è questa meditazione che si fa dopo pranzo chiamata sleeping meditation; in cosa consiste? Tutti sdraiati per terra, possibilmente con cuscino e copertina, il maestro cinese che con voce serena e monocorde ti spiega la teoria dello yin e dello yang abbinata al sistema binario, yin corrisponde a 0, yang corrisponde a 1, quando senti 0 inspiri, quando senti 1 espiri (o viceversa, non mi ricordo bene). E poi, in cinese naturalmente, comincia a contare: 0,1,0,1,0,1,0,1 ecc.ecc.
In capo a qualche minuto tutti, ma proprio tutti, si sono abbioccati. Pardon…sono entrati in meditazione!. Alcuni più bravi degli altri, riescono a meditare così profondamente (lo capisci dal ronfo sonoro che emettono) che, dopo i venti minuti regolamentari della meditazione, non riescono a ritornare nel mondo dei non meditanti.
Al termine il maestro sorridente ti chiedi come ti senti, ristorato e fresco non è vero?, tutto merito di questa meditazione particolare.

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