lunedì 30 luglio 2007

Vacanze, versioni ufficiose

Come ci si sente alla vigilia delle vacanze? La versione ufficiale prevede che tutti non vedano l’ora di partire, di andarsene finalmente a fare qualcosa di più figo di quello che normalmente si fa tutti i giorni, in posti meravigliosi a confronto di quelli che ci tocca frequentare durante l’anno.

Le versioni ufficiose alle volte però non coincidono e, inconfessate, ansie di tipo diverso sono in agguato.

Intanto, con chi vado in vacanza? Certo è un tema più conosciuto a chi non ha uno stato familiare ben certificato. Vado con i soliti amici? Rassicurante e tranquillo ma magari con poche possibilità di conoscere nuove persone… Oppure parto per il Tibet con avventure nel mondo, sicuramente là di gente nuova ne incontro, ma se sono tutte coppie? E poi, perché passare le mie vacanze porprio con degli sconosciuti?

Ma anche coppie e famiglie a volte si attanagliano con questo dilemma: partiamo noi per conto nostro (tranquillo, sicuro, qualche volta noioso) oppure ci aggreghiamo ad altri (sicuramente più movimentato, ma a rischio litigio)? Il gruppo è bello, si sa, ma a volte può essere faticoso, tutte quelle discussioni diplomatiche con l’obbigo di divertirsi come dei matti.

Naturalmente l’altro dilemma è: dove vado in vacanza? C’è chi si trova da dio in un paesino sconosciuto del Cadore eppure si obbliga ad andare in Brasile per ovvie ragioni di trend. O chi vorrebbe passare i suoi giorni vacanti a cazzeggiare in un bel villaggio dove tutto è organizzato, ma alla fine decide di farsi 15 giorni in barca a vela per seguire un partner avventuroso e con l’adrenalina sempre in movimento. Ovviamente capita anche l’esatto contrario.

E poi, che fare durante le vacanze? Qualcuno si organizza mesi prima, pianifica, progetta, organizza. Certo è un ottimo modo per contenere l’ansia, tutto previsto - tutto sicuro. Ma il rischio è quello di svegliarsi al mattino con una tabella di marcia più serrata di quella di una convention da 1000 persone. Oppure non programmo nulla, vado e quel che succede succede, col rischio di aggregarsi poi al primo organizzato di turno e ritrovarsi poi con la solita tabella di marcia…per giunta neanche decisa da me!

E poì c’è che chi: ma chissenefrega, perché mai dovrei andare in vacanza?. Sai che c’è, rimango a lavorare che è molto meno stressante, non c’è nessuno in giro così riesco a concentrarmi meglio, col rischio ovviamente, in un momento di tristezza di sentirsi il solito sfigato…..

E poi, ancora c’è chi……

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e c'è chi rimane a pensare perche' non ha paura di farlo
carmen

Anonimo ha detto...

Direi che ci sono proprio tutti, tranne gli insoddisfatti perenni che ovunque vanno, con chiunque vanno,non si divertono mai.
Salvo dopo un pò dal rientro ricordare che si, in fondo è stata una bella vacanza.

...cercare di esserci con la testa quando si fa qualche cosa è così difficile ?

Vai Luciana, sei tutti noi. :)

Pino

Anonimo ha detto...

Mia Cara, indubbie le tue verità.. noi single abbiamo da patire questi dilemmi.. eppure, quando lo si volesse lo si potrebbe risolvere con relativa facilità..Ti spingo a scrivere un tuo articolo su un fatto che mi ha colpito moltissimo.. quando vado a Londra, Parigi o in qualunque città del mondo, trovo nella versione locale di Time Out o affini, che dirige verso la vita notturna, un sacco di sezioni dedicate alla vita notturna omosessuale.. è troppo scontato che il " resto" sia per noi etero ( e single..mi viene da aggiungere) ma NON E' COSI'...! Noi etero siam o discriminati!
Non abbiamo sezioni ( se non confinanti con la prostituzione) per incontrarci o luoghi dove hai chances di parlare con gente interessante e libera..e magari di suggerire vacanze ad hoc per persone nella nostra situazione...mi sembra che ci sia una rimozione, come una vergogna a riconoscere che si, anche noi single etero, vogliamo incontrarci , magari solo per scopare ma FRA NOI, non con situazioni squallido-prostitutesche..
Mi spieghi se è così o magari, leggo solo male il sommario?
Pirlimpino